Trovate su questa pagina tutte le attività di formazione svoltesi in parrocchia o online delle quali si mette a disposizione il materiale per la preghiera personale
Lectio Divina 2025/2026
qui di seguito il percorso di lectio divina, per il corrente anno liturgico, tenuto dal nostro parroco, Don Daniele.
di seguito trovate le relative registrazioni e file per continuare la preghiera anche a casa.
19/11/2025
06/10/2025
Testo lectio
LECTIO 6/11/2025
RM 12,9-13
LIETI NELLA SPERANZA
12,9 LC 6,27-33;
1COR 13,1-10.13;
1TS 5,15;
1GV 3,18
12,10 GV 13,34;
FIL 2,3;
1TS 4,9;
1PT 1,22
12,11 COL 3,23-24
12,12 LC 18,1-8;
COL 4,2;
1TS 5,16-18;
EB 13,15 ||
12,13 GEN 18,1-5;
GAL 6,2;
1GV 3,16-17
«Lieti nella speranza» (Rm 12,12)
Carissimi giovani!
Lo scorso mese di agosto ho incontrato centinaia di migliaia di vostri coetanei, provenienti da tutto il mondo, riuniti a Lisbona per la Giornata Mondiale della Gioventù. Ai tempi della pandemia, in mezzo a tante incertezze, avevamo nutrito la speranza che questa grande celebrazione dell’incontro con Cristo e con altri giovani potesse realizzarsi. Questa speranza si è realizzata e, per molti di noi lì presenti – me compreso – è andata al di là di ogni aspettativa! Come è stato bello il nostro incontro a Lisbona! Una vera e propria esperienza di trasfigurazione, un’esplosione di luce e di gioia!
Al termine della Messa conclusiva nel “Campo della Grazia”, ho indicato la prossima tappa del nostro pellegrinaggio intercontinentale: Seoul, in Corea, nel 2027. Ma prima di allora vi ho dato appuntamento a Roma, nel 2025, per il Giubileo dei giovani, dove sarete anche voi “pellegrini di speranza”.
Voi giovani, infatti, siete la gioiosa speranza di una Chiesa e di un’umanità sempre in cammino. Vorrei prendervi per mano e percorrere insieme a voi la via della speranza. Vorrei parlare con voi delle nostre gioie e speranze, ma anche delle tristezze e angosce dei nostri cuori e dell’umanità che soffre (cfr Cost. past. Gaudium et spes, 1). In questi due anni di preparazione al Giubileo mediteremo prima sull’espressione paolina «Lieti nella speranza» (Rm 12,12), per poi approfondire quella del profeta Isaia: «Quanti sperano nel Signore camminano senza stancarsi» (cfr Is 40,31).
Da dove viene questa gioia?
«Lieti nella speranza» (Rm 12,12) è un’esortazione di San Paolo alla comunità di Roma, che si trova in un periodo di forte persecuzione. E in realtà la “gioia nella speranza”, predicata dall’Apostolo, scaturisce dal mistero pasquale di Cristo, dalla forza della sua risurrezione. Non è il frutto dell’impegno umano, dell’ingegno o dell’arte. È la gioia che deriva dall’incontro con Cristo. La gioia cristiana viene da Dio stesso, dal sapersi amati da Lui.
Benedetto XVI, riflettendo sull’esperienza vissuta alla Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid nel 2011, si chiedeva: la gioia, «da dove viene? Come la si spiega? Sicuramente sono molti i fattori che agiscono insieme. Ma quello decisivo è […] la certezza proveniente dalla fede: io sono voluto. Ho un compito nella storia. Sono accettato, sono amato». E precisava: «In fin dei conti abbiamo bisogno di un’accoglienza incondizionata. Solo se Dio mi accoglie e io ne divento sicuro, so definitivamente: è bene che io ci sia. […] È bene esistere come persona umana, anche in tempi difficili. La fede rende lieti a partire dal di dentro» (Discorso alla Curia Romana, 22 dicembre 2011).
Dov’è la mia speranza?
La giovinezza è un tempo pieno di speranze e di sogni, alimentati dalle belle realtà che arricchiscono la nostra vita: lo splendore del creato, le relazioni con i nostri cari e con gli amici, le esperienze artistiche e culturali, le conoscenze scientifiche e tecniche, le iniziative che promuovono la pace, la giustizia e la fraternità, e così via. Viviamo, però, in un tempo in cui per molti, anche giovani, la speranza sembra essere la grande assente. Purtroppo tanti vostri coetanei, che vivono esperienze di guerra, violenza, bullismo e varie forme di disagio, sono afflitti dalla disperazione, dalla paura e dalla depressione. Si sentono come rinchiusi in una prigione buia, incapaci di vedere i raggi del sole. Lo dimostra drammaticamente l’alto tasso di suicidi tra i giovani in diversi Paesi.
In un contesto simile, come sperimentare la gioia e la speranza di cui parla San Paolo? Rischia piuttosto di prendere il sopravvento la disperazione, il pensiero che sia inutile fare il bene, perché non sarebbe apprezzato e riconosciuto da nessuno, come leggiamo nel Libro di Giobbe: «Dov’è, dunque, la mia speranza? Il mio bene chi lo vedrà?» (Gb 17,15).
Davanti ai drammi dell’umanità, soprattutto alla sofferenza degli innocenti, anche noi, come preghiamo in alcuni Salmi, domandiamo al Signore: “Perché?”. Ebbene, noi possiamo essere parte della risposta di Dio. Noi, creati da Lui a sua immagine e somiglianza, possiamo essere espressione del suo amore che fa nascere la gioia e la speranza anche dove sembra impossibile. Mi viene in mente il protagonista del film «La vita è bella», un giovane padre che, con delicatezza e fantasia, riesce a trasformare la dura realtà in una specie di avventura e di gioco, e così regala al figlio “occhi di speranza”, proteggendolo dagli orrori del campo di concentramento, salvaguardando la sua innocenza e impedendo che la malvagità umana gli rubi il futuro. Ma non sono solo storie inventate! È quello che vediamo nella vita di tanti santi, i quali sono stati testimoni di speranza pur in mezzo alle più crudeli cattiverie umane. Pensiamo a San Massimiliano Maria Kolbe, a Santa Giuseppina Bakhita, o ai Beati coniugi Józef e Wiktoria Ulma con i loro sette figli.
La possibilità di accendere una speranza nel cuore degli uomini, a partire dalla testimonianza cristiana, è stata magistralmente messa in luce da San Paolo VI, quando ci ha ricordato: «Un cristiano o un gruppo di cristiani, in seno alla comunità di uomini nella quale vivono, […] irradiano in maniera molto semplice e spontanea la fede in alcuni valori che sono al di là dei valori correnti, e la speranza in qualche cosa che non si vede e che non si oserebbe immaginare» (Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 21).
La speranza, luce che brilla nella notte
Nella tradizione cristiana del Triduo pasquale, il Sabato Santo è il giorno della speranza. Tra il Venerdì Santo e la Domenica di Pasqua, è come una terra di mezzo tra la disperazione dei discepoli e la loro gioia pasquale. È il luogo in cui nasce la speranza. La Chiesa, in quel giorno, commemora in silenzio la discesa di Cristo negli inferi. Possiamo vederlo rappresentato in forma pittorica in molte icone. Ci mostrano Cristo sfolgorante di luce che scende nelle tenebre più profonde e le attraversa. È così: Dio non si limita a guardare con compassione le nostre zone di morte o a chiamarci da lontano, ma entra nelle nostre esperienze degli inferi come luce che splende nelle tenebre e le vince (cfr Gv 1,5). Lo esprime bene una poesia in lingua sudafricana Xhosa: «Anche se le speranze sono finite, con questa poesia risveglio la speranza. La mia speranza si risveglia perché spero nel Signore. Spero che ci uniremo! Rimanete forti nella speranza, perché il buon esito è vicino».
Questa, se ci pensiamo bene, è stata la speranza della Vergine Maria, che è rimasta forte sotto la croce di Gesù, sicura che il “buon esito” era vicino. Maria è la donna della speranza, la Madre della speranza. Sul Calvario, «salda nella speranza contro ogni speranza» (Rm 4,18), non ha lasciato spegnere nel suo cuore la certezza della Risurrezione annunciata dal suo Figlio. È lei che riempie il silenzio del Sabato Santo con una amorosa attesa piena di speranza, infondendo nei discepoli la certezza che Gesù avrebbe vinto la morte e che il male non sarebbe stata l’ultima parola.
La speranza cristiana non è facile ottimismo e non è un placebo per i creduloni: è la certezza, radicata nell’amore e nella fede, che Dio non ci lascia mai soli e mantiene la sua promessa: «Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me» (Sal 23,4). La speranza cristiana non è negazione del dolore e della morte, è celebrazione dell’amore di Cristo Risorto che è sempre con noi, anche quando ci sembra lontano.
«Cristo stesso è per noi la grande luce di speranza e di guida nella nostra notte, perché Egli è “la stella radiosa del mattino”» (Esort. ap. Christus vivit, 33).
Cari giovani, non abbiate timore di condividere con tutti la speranza e la gioia di Cristo Risorto! La scintilla che si è accesa in voi, custoditela, ma nello stesso tempo donatela: vi accorgerete che crescerà! Non possiamo tenere la speranza cristiana per noi, come un bel sentimento, perché è destinata a tutti. State vicino in particolare a quei vostri amici che magari in apparenza sorridono, ma che dentro piangono, poveri di speranza. Non lasciatevi contagiare dall’indifferenza e dall’individualismo: rimanete aperti, come canali in cui la speranza di Gesù possa scorrere e diffondersi negli ambienti dove vivete.
«Cristo vive. Egli è la nostra speranza e la più bella giovinezza di questo mondo!» (Esort. ap. Christus vivit, 1). Così vi scrivevo quasi cinque anni fa, dopo il Sinodo dei Giovani. Invito tutti voi, specialmente quanti sono coinvolti nella pastorale giovanile, a riprendere in mano il Documento Finale del 2018 e l’Esortazione apostolica Christus vivit. I tempi sono maturi per fare insieme il punto della situazione e adoperarci con speranza per la piena attuazione di quel Sinodo indimenticabile.
Roma, San Giovanni in Laterano, 9 novembre 2023, Festa della Dedicazione della Basilica Lateranense.
FRANCESCO
22/10/2025
08/10/2025
Lectio Divina 2024/2025
qui di seguito il percorso di lectio divina tenuto dal nostro parroco, Don Daniele, nell’anno liturgico 2024/2025
di seguito trovate le relative registrazioni e file per continuare la preghiera anche a casa.
21/05/2025
7/05/2025
13/02/2025
23/01/2025
9/01/2025
4/12/2024
20/11/2024
06/11/2024
23/10/2024
9/10/2024
Quaresima 2025
Per il tempo di quaresima, le catechesi saranno sostituite da una predicazione, tutti i mercoledì alle 19 (subito dopo la messa serale), sulle stanze del “Castello interiore” di S. Teresa D’Avila. Predicherà p. Giacomo Gubert, carmelitano scalzo.
di seguito trovate la registrazione dei vari incontri
Quarto incontro 02/04/25
Terzo incontro 26/03/25
Secondo incontro 19/03/25
Primo incontro 12/03/25
Lectio Divina 2023/2024
di seguito il file con la lectio divina curata dal nostro parroco, Don Daniele per gli incontri comunitari tenutisi nell’anno liturgico 2023/2024
Videoteca
di seguito il link alla pagina con tutti i video delle celebrazioni e delle attività vissute dalla nostra comunità
Novena di Natale 2023
Dal 16 al 22 Dicembre si terrà in parrocchia la novena di preparazione al natale alle ore 19:30.
di seguito il materiale per guidare le nostre preghiere:
16 dicembre
17 dicembre
18 dicembre
19 dicembre
20 dicembre
21 dicembre
22 dicembre
Preparazione alla Pentecoste
trovate, di seguito, la catechesi tenuta giovedì 8 giugno nella nostra parrocchia da Don Riccardo Reyes su “cos’è la messa”:
Lectio Divina quaresimale (2023)
Come preparazione alla Santa Pasqua, Padre Massimo Marelli ci guida con delle predicazioni basate sugli esercizi ignaziani, di seguito potete trovare il file da scaricare ed ascoltare, Buona Preghiera.
Tempo di Pasqua (2022)
Meditazioni sulle letture del tempo di pasqua
Quaresima online (2022)
A causa dei ben noti motivi sanitari quest’anno non sarà possibile partecipare alla via crucis in parrocchia, per tanto verranno caricate qui sul sito delle riflessioni sulle stazioni della Via crucis ogni venerdì e di sabato delle riflessioni sulle letture della veglia di Pasqua
Novena di Natale
Anche quest’anno il gruppo liturgico ha pensato di offrire il proprio servizio
preparando delle piccole riflessioni per la Novena di Natale
Di seguito il link alla pagina: